Poesie

Dall’altro lato del muro

Mi chiedi di scrivere per te.
Avrei voluto farlo da tempo.
Aggiungere nuovi versi,
fatti di sensazioni,
un po’ strane,
forse vere,
alle pagine gualcite
del mio romanzo.
Cogliere fuggevoli sguardi
di complici promesse
dall’altro lato del muro.
Fissare i palpiti fuggenti
d’una storia
dalla trama senza trama,
tacita al consenso
di attori senza recite.
Gustare lentamente
il sapore pieno
d’emozioni improvvisamente verdi,
che all’uomo,
maturo d’orizzonti crepuscolari,
parlano d’inquietudini,
mai così forti,
tumultuose ai pensieri
dell’inguaribile fanciullo di strada.
Per un attimo donarsi leggero,
libero di farlo,
all’abbraccio d’un sogno
complice alle fresche immagini,
sconosciute ai più,
presenti nella straordinaria quotidianità
del mio reale.

Arnaldo Brunale

Amore a buon mercato

Amore a buon mercato,
un bacio carpito in fretta
nel sottoscala d’un condominio popolare
fra cartacce,
cocci di bottiglia.
L’attimo fuggente
d’un orgasmo inappagato.
Tramestio di passi nella notte.
Una mano corre veloce alla bocca,
strozza decisa la paura repressa.
Il respiro amico,
affannoso si stampa sulla pelle.
Un suono metallico di sirena lontana
s’impadronisce del silenzio,
mentre quei due,
ombre anonime,
sempre più anime appiattite,
appartengono al domani che sa di nulla.

Arnaldo Brunale

Rossetto rosso

Aspetto sfinita
che giunga la sera
Il tormento del dì
mi fa ancora paura
Bagno il viso di vita
e di sacri profumi
La seta sulla pelle è
morbido balsamo che
accarezza la mente

Stolte illusioni
Sogni di fanciulla
Rido di me ancora ribelle

Sul vecchio scrittoio
ritrovo lettere mai aperte
le tue e il rossetto che
m’hai donato proprio allora
Le labbra sottili le vesto
di rosso vermiglio
E il corpo si spoglia
di un giorno nefasto

Antonella Amato

Insonnia d’amore

Il sudore di un sogno
che più non ricordo
bagna di lacrime mai nate
il tormentato lenzuolo
Di notte mi sveglio ed
il cuore nel petto
quasi s’arresta
Mancanza di luce
che mi offende, mi opprime
Pensieri contorti dilatano
il tempo e l’affanno
Sveglia ad occhi chiusi
asciugo il seno disfatto
nel sudario rovente di
un letto ghiacciato
vuoto di te che di me
moristi in quel letto

Antonella Amato

Azzurro

D’azzurro è colma la nostra dimora
il rifugio di noi profughi compagni
carichi di vita e di ingiustizie subite
Son celesti ed infiniti questi muri
Sovrastano i nudi corpi infreddoliti
Velati di blu i cristalli oltre i quali
il mondo si rivela senza più paura
Blu le catene che ci legano i polsi:
non sento più il loro clangore ma
il suono lieve che chiamasti amore

Nel mio specchio ho rivisto l’azzurro
di occhi acquosi di lacrime nascoste
che tu riconoscesti anche nel buio
e allora d’azzurro dipingesti la tua vita:
quanto lieve è il peso della gratitudine!

Antonella Amato

La fuga

Fuga dalla città che cuoce
Andare al mare e respirare
Crepuscolo liquido il nostro

Svenimmo di sonno e di fatica
Amore sui granelli infreddoliti

Come giovani vecchi all’alba
resuscitammo avvinghiati
in stupefacente morsa e
volammo via come uccelli
migratori verso nuovi tramonti
verso l’Oriente vagheggiato
sui libri che insieme leggemmo

Antonella Amato

Lo spazio vuoto

Senza passato né futuro vivo qui
ed ora e son leggera, libera e vuota
S’allarga il mio dentro da entrarci
il Sole e il calore del tuo odore che
brucia di gioia questo meriggio
di inverno che hai quasi sconfitto

Un raggio di sole ha trafitto il mio spazio
inondando di luce questo tempo ingiusto
Il sogno s’è fatto vita e s’è fatto sangue
e s’è fatto carne bianca da abbracciare
in questa nostra calda notte senza fine

Antonella Amato