Vermiglio scocca l’imbrunire, a lui ti assommi,
tenui le sue dita ti toccano le labbra –
Vedi? Il passato emana il suo discorso di
fragranti memorie, mani che si sfioravano
(le intenzioni gli ossimori). Vieni con me
tra gli alberi, nessuno chiede di noi, stiamo
in segreto, felicemente tra rami che dicono
«non andare, resta»: il giorno è una cerva
che vuole sfuggire al laccio dell’insidia,
cercando ritiro in una distratta
selva di amanti svaniti tra i colli.
Vieni, lascia vagare ramingo
l’inganno di cui fosti solitudine.
Davide Zizza