Nel giardino dei dimenticati lei lo trovò,
tra le mani stringeva un fior d’amore,
un timido sole gli illuminava il volto
sul quale accennava un anelito sorriso.
Lui la attese giorno e notte,
se ne andò con il nome sulle labbra
e una fotografia su cui aveva inciso “sei la vita mia”.
Lei gli accarezzò il morbido viso
col bianco cerone, ormai sbiadito.
Era un giorno d’estate
e da allora ogni anno lei torna lì
ad annaffiare quel fiore del loro amore…
Roby Contarino